November 21, 2022
Risotto alla Guinness
Questa ricetta mi è stata data da una conoscente giapponese che si ritiene una pessima cuoca. Sarà pessimo il piatto, direte voi. No, è che la persona in questione (secondo me) sottovaluta le sue doti culinarie. La prima volta che mi sono messa alla prova con questa pietanza è stato in una cucina appena traslocata. Immaginate in che stato era. C'era ancora della carta da togliere e le pentole stavano chiuse negli scatoloni dentro il box. Il frigorifero, vuoto. Cercavo una preparazione semplice, con pochi ingredienti, veloce ma fuori dal comune. Non la solita pasta al pomodoro, per intenderci. E' stato un tale successo che, dopo una iniziale perplessità , gli ospiti a cena quella sera si sono autoinvitati per un'altra cena. Ricordo ancora i commenti negativi quando mi hanno vista versare la birra sul riso e avevano detto che avrebbero mangiato altri piatti che avevo preparato. Eppure, al momento di mangiare, non ci sono state obiezioni.
Spesso mi diverto a cambiare le ricette originali. Un po' perché mi piace sperimentare e un po' perché, alle volte, mi dimentico di comprare l'ingrediente giusto e sono costretta a improvvisare. Di solito i risultati sono molto buoni ma non ricordo mai di segnare le modifiche, o quasi. Ho preparato nuovamente questa ricetta qualche giorno fa ed essendomi dimenticata un ingrediente al supermercato, ho improvvisato. Siete curiosi di sapere il procedimento?
Per questo piatto, vi servirà :
- una birra scura (33 cl)
- 300 grammi di riso
- un porro grande
- philadelphia light
- parmigiano
- olio extra vergine di oliva, burro, sale e pepe
Come avrete intuito, prepareremo un risotto alla birra. Per quanto riguarda i brand di birre, ho provato diverse varianti e la Guinness è quella che preferisco. Aggiungete lentamente la birra e assaggiate. Se vedete che, per voi, il riso diventa troppo amaro con 33 cl di birra mettetene di meno.
Vediamo come ho fatto io. In una padella antiaderente, fate sciogliere una noce di burro e olio. Mettete il porro tagliato come più vi piace (cubetti oppure rondelle). Salate e pepate. Per evitare di bruciare il tutto aggiungete un po' di acqua calda e fate stufare bene. Circa 15 minuti a fuoco basso. Mentre aspettavo che passasse un quarto d'ora ho aperto il mio conto Forex per vedere come fa la mia posizione sul gas. Ma che felicità ! Si è chiusa con un guadagno, piccolo ma che comunque mi fa felice. Non ho la tentazione di diventare ricca, ma quando indovino una cosa mi sento bene.
Quando i porri si saranno stufati alzate il fuoco, mettete il riso e fatelo tostare fino a quando non diventerà trasparente (solitamente metto in padella anche il sale grosso, a occhio). Abbassate la fiamma e aggiungete lentamente la birra che deve essere tiepida. Quando il riso avrà assorbito la birra, aggiungete acqua bollita e continuate a cuocere. Spegnete il fuoco con il riso al dente lasciandolo brodoso. Aggiungete un cucchiaio di formaggio cremoso, parmigiano a vostro piacimento, per mantecare, e mescolate energicamente. Servite nel piatto e buon appetito.
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03:00 PM
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August 30, 2022
Coda di rospo al curcuma
A mio marito non piace il pesce e raramente lo preparo. Nella continua ricerca di trovare i modi di cucinare il "pesce che non sa di pesce†(parole sue) ho inventato questa ricetta.
Le spezie sono il modo più semplice per cambiare il sapore, basta indovinare quella giusta. Anche il colore delle pietanze non è da trascurare.
Riuscire combinare bene vari cibi con le spezie giuste è l'arte dei grandi chef.
Io nel mio piccolo ho creato questo semplice piatto che è piaciuto molto.
Per due persone bastano
- 400 g coda di rospo
- 3-4 patate
- 1 cucchiaio di curcuma
- 1 cucchiaio di pangrattato
- olio e sale
Ho tagliato le patate a rondelle sottili e le ho distribuite sulla placca, foderata di carta forno. Le ho condite con olio e sale e le ho infornate per 15 minuti a 200 gradi. I pezzi di coda di rospo li ho "incurcumati†e messi al forno in mezzo alle patate. L'idea di buttare il pangrattato sul pesce e le patate si è rivelata ottima. Durante la cottura il pesce ha lasciato l'acqua che è stata assorbita dal pangrattato. Quando tutto risulta dorato e croccante il piatto è pronto per servirlo.
Come si vede dalla foto, il colore è giallo intenso, molto bello e non volevo mettere sul piatto niente di rosso, verde, viola per decorarlo. Di solito lo faccio, ma questa volta mi andava bene così. Pochi ingredienti per un piatto gustoso e monocolore.
Coda di rospo al forno con le patate è un classico, sicuramente buono, ma vi assicuro che questa piccola modifica che ho fatto merita di essere provata. Mi chiedo se mio marito avrebbe capito che avesse mangiato il pesce se non glielo dicevo? Era felice come un bambino che è riuscito a mandare giù un bocconcino di rospo e gli è addirittura piaciuto. Forse ha ragione la mia amica che dice che bisogna trattare gli uomini come dei bambini. Continuerò a cercare altri modi per fare mangiare il pesce al mio bambino preferito.
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05:52 PM
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April 03, 2022
Vellutata di carote viola
Prima di iniziare con la ricetta vi fornisco un consiglio molto utile, ossia l'uso di guanti per pulire le carote viola altrimenti rischiate di passare giorni interi con delle mani nere e poi, è meglio sbucciarle che raschiarle. Vedrete che il consiglio vi tornerà utile dato che questo tipo di carote si comportano diversamente dalle loro sorelle gemelle, quelle arancioni.
Sul web troverete tantissime ricette molto simili tra di loro. L'esperienza personale mi ha spinta di scrivere la mia per vari motivi di cui al primo posto la frase iniziale. In passato avevo fato una vellutata di barbabietole nello stesso modo e con gli stessi ingredienti. Le carote viola al posto di barbabietole hanno dato vita ad un'altra creazione. Se non avessi letto che le carote originalmente erano di colore viola, avrei detto che sono state fatte incrociandole con le barbabietole. Niente di più sbagliato: sono gli Olandesi che hanno il merito per le carote arancioni, non geneticamente modificate, coltivate nei loro campi per onorare la loro dinastia Orange.
Come avete già intuito, ho raschiato le carote con le mani nude che sono rimaste viola (tendenti al nero). Anche il mio dito medio stava diventando viola perché lo schiacciato con l'anta dell'armadietto mentre prendevo il sale. E' possibile! E' guarda il caso proprio il dito medio! Sono esperta nel creare il casino in cucina, ma con le carote viola mi sono superata. Pensavo a cosa mi direbbe mia madre: "Figlia mia, non puoi fare una zuppa normale?!" Si che posso, ma il divertimento dove sta?
Ingredienti:
- 1/2 kg carote viola
- 1 porro (parte bianca)
- 1 patata
- 1 foglia d'alloro
- panna acida
- olio evo
- sale e 1/2 dado
Affettate il porro, tagliate a cubetti la patata e le carote a bastoncini. Rosolate nell'olio evo, prima il porro e quando è appassito aggiungete le patate, le carote e la foglia di alloro. Molti consigliano il rosmarino che secondo me non sta bene per il profumo troppo forte che copre il tutto. Lasciate insaporire per 5 minuti e coprite con l'acqua bollente leggermente salata. Dopo circa 30 minuti allungate la zuppa con il brodo fatto con mezzo dado vegetale, o di carne. Continuate la cottura per altri 15 minuti. La cottura delle carote viola è più lunga delle carote arancioni. Naturalmente dipende da quanto spesse le tagliamo. Devono diventare morbide per passare alla fase successiva.
Frullare il tutto con un frullatore ad immersione. Potete regolare la densità a vostro piacere, però tenete presente che per essere una vellutata deve avere densità che si avvicina al purè. Il tocco finale di questa chiccheria culinaria è la panna acida, un cucchiaio in ogni piato. Non è per decorare o per accentuare il colore viola che si trasforma in rosa, facendo il giro del cucchiaio prima di metterlo in bocca. E' per il gusto di assaporare qualcosa di molto gustoso e nello stesso tempo delicato. Se vi piace il cumino, potete mettere durante la cottura un po' di semi; io lo fato.
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05:00 PM
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February 19, 2022
Moussaka di patate e carne trita
Questa variante di moussaka non è greca, è un piatto che viene dai Balcani. La zia di mio marito è da quelle parti e nessuno come lei sapeva preparare la moussaka. Quante volte lo sentito dire! Pochi, mal riusciti tentativi avevano come l'unico scopo di risvegliare i suoi ricordi legati alla zia e la sua memorabile moussaka. Ogni volta constatavo che questo piatto non mi piace. Non so neanche io il perché, un giorno ho deciso di riprovarci con qualche modifica che riguarda le proporzioni di carne e patate. Quantità di carne può variare tanto ed essendo un piatto povero una volta non se ne metteva molta. Io mettevo poca per un altro motivo, e mangiare le patate condite con carne e cipolla non era un granché. Ho raddoppiato la carne e ho aggiunto il latte alle uova, oltre alla panna acida che uso di solito.
Per la prima volta il risultato era più che soddisfacente, ottimo direi, fantastico, e non esagero... quasi come la moussaka della zia, parole di mio marito. Il momento storico è stato immortalato e raccontato e io non voglio tenere segreta la mia grande conquista, la divido con tutti. Ecco a voi, cari lettori gli ingredienti per una succulenta, squisita moussaka di patate e carne:
- 1,2 kg di patate
- 700 g di carne macinata mista (500 g di manzo più 200 g di salamelle)
- 1 grossa cipolla
- 2 uova
- 1/2 tazza di latte
- 200 ml panna acida
- olio, sale, pepe, paprika
La preparazione è molto semplice. Rosolate la carne con la cipolla tritata e conditela con sale, pepe e paprika. Sbucciate le patate, tagliatele a rondelle sottili e cospargetele con il sale. Sbattete le uova con il latte e panna acida. Prendete una teglia abbastanza grande, come per fare le lasagne. Coprite il fondo con le patate e bagnatele con un paio di cucchiai di crema di uova con latte e panna. Distribuite sopra la carne e versate anche su questo strato un po' di crema di uova. Finite con le patate e il resto della crema. Infornate a 200 gradi per 45 minuti.
Moussaka, a casa mia, va servita con dell'insalata verde che si abbina davvero bene e si mangia insieme con il piatto principale che è un piatto unico e completo. Non faccio né l'antipasto, né il primo, eventualmente, un dolce. Un buon bicchiere di vino, naturalmente, non può mancare.
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11:00 AM
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